L’equazione del cuore di Maurizio de Giovanni

L’equazione del cuore di Maurizio de Giovanni

In collaborazione con il blog In punta di carta, oggi il blog partecipa al Review Tour del romanzo L’equazione del cuore di Maurizio de Giovanni per Mondadori.

Dopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un’isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la “sua” matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall’ospedale si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano dolore bisogna patire? Per arrivare dove?

recensione del blog.

Massimo è un uomo che ha sofferto, perdendo la donna della sua vita, si è rinchiuso in un bozzolo nel quale si rifugia per rivivere i ricordi ma anche per essere immune dal altri coinvolgimenti sentimentali, per non essere vittima di altro dolore.

Usa la matematica come una legge sicura a cui appigliarsi per giustificare ogni sua azione, ogni avvenimento che accade nella sua vita, una legge inconfutabile.

E con freddezza e calcolo affronta anche la notizia dell’incidente in cui la figlia e il genere perdono la vita, lasciando orfano e in fin di vita il nipote Checco.

Un legame particolare tra Massimo e Checco, quasi freddo e distaccato, come se fosse inesistente, come se al primo non importasse del secondo, non ricambiasse l’affetto del piccolo.

Eppure ecco che torna quel ragionamento logico che deve portare ad un’unica soluzione. 

Perché un’equazione deve dare un solo valore della variabile x.

Anche lo stile della narrazione si adegua al carattere del suo personaggio. L’autore la lascia scorrere intoccabile, quasi allontanandosi da lui a ogni frase per mostrarlo al lettore nella sua complessità.

Addirittura lo lascia da solo, senza guida, nel corse delle sue indagini per scoprire la verità, solo con la sua matematica. Usando il ragionamento logico, Massimo osserva, pensa, fa ipotesi e le dimostra o le confuta, impara qualcosa di nuovo di un mondo di cui è completamente all’oscuro.

E scoprirà non solo cosa o chi abbia posto fine prematuramente alla vita della figlia e del genero, ma anche se stesso e un legame più forte che va oltre la vita, oltre il dolore, oltre ogni logico ragionamento: l’amore per il nipotino Checco.

Il finale del romanzo è la personificazione di un’equazione: un solo valore possibile. Per scoprire quale sia, dovete leggere il libro.

Copia cartacea fornita dalla CE ai fini promozionali.

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