Delitto sull’isola Bianca di Chiara Forlani

Delitto sull’isola Bianca di Chiara Forlani

I luoghi insoliti, misteriosi o difficili da codificare, sono le ambientazioni ideali per un giallo. Così come i suoi abitanti che sembrano alieni sulla terra sono i migliori punti di riflessione per creare dei personaggi strani ma affascinanti che nascondono sicuramente un segreto come in Delitto sull’isola Bianca di Chiara Forlani.

Anno 1950, un’isola al mezzo al Po, un misterioso delitto da risolvere, che tutti gli abitanti del luogo avevano motivo di commettere, un giovane ombroso che vive con un proiettile conficcato nel cranio e viene coinvolto in una vicenda dai contorni tenebrosi.
Diverse famiglie vivono sull’isola Bianca, un luogo sperduto dove l’esistenza segue i ritmi e le cadenze dell’Ottocento.
Vita di campagna, amori, saggezza popolare e segreti inconfessabili: tutto concorre alla soluzione del mistero, in un crescendo di tensione che si stende come un sudario sulla bellezza selvaggia della terra situata tra la città di Ferrara e il grande, maestoso fiume Po.

recensione del blog.

In un luogo dove la vita sembra essersi fermata per molti al secolo precedente, la morte improvvisa dell’uomo più ricco dell’isola e anche il più odiato può scatenare solo due reazioni: il sollievo per la sua prematura dipartita e la paura di essere accusati ingiustamente dell’omicidio.

E così Attilio, in bilico tra i due mondi, si ritrova coinvolto nelle indagini e allo stesso tempo nuovamente i bilico tra il senso del dovere civico e la devozione nei confronti della famiglia.

utti hanno un motivo per aver ucciso quell’uomo prepotente e avaro, anche Attilio, eppure tutti sembrano innocenti, estranei all’assurda dipartita anche chi n’è stato incolpato.

Ovviamente in una piccola comunità di metà secolo non si può chiudere la bocca ai pettegoli – e mai si potrà fare – e ogni abitante dell’isola cerca di farsi la propria ragione, di trovare la spiegazione a quella dipartita, facendo le proprie supposizioni, ma allo stesso tempo collaborando con la giustizia.

Si sa poi, che le migliori intuizioni nascono nel momento in cui i misteri appaiono troppo semplici da risolvere e così si cerca quel dettaglio dall’eco stonante che porta altrove, a scoprire uno scheletro nell’armadio troppo a lungo nascosto, a dargli una spiegazione o quasi una giustificazione per le terribili azioni che sono state commesse.

È possibile giustificare un omicidio anche se è dettato da una mente abusata, malata, e arrabbiata?

Attilio comprende che ogni uomo ha una strada davanti a sé, fa delle scelte e indipendentemente dall’ambiente da cui proviene è responsabile delle sue azioni. Si ha sempre una scelta, ma una volta fatta non si può tornare indietro.

L’autrice riesce a lasciare un messaggio profondo travestito da un classico giallo all’italiana, che quasi non vuole prendersi sul serio, facendo credere che sia una storia semplice e facilmente prevedibile, lasciando che sia il lettore a contraddirla, a svelare il vero mistero della storia.

Copia ARC fornita dalla CE ai fini promozionali.

/ 5
Grazie per aver votato!