Dall’8 Novembre in libreria e online il romanzo Radice di strega di Ilaria Chinzari per Leone Editore.
Chiara è rinchiusa in una prigione bianca, una casa di cura in cui è costretta a vivere a causa dello spietato ex marito Anatoliy che, grazie alla sua influenza di uomo politico, le ha tolto tutto: il matrimonio, la figlia e, infine, la sua libertà. Nell’istituto, Chiara, da qualche tempo, si è trincerata in un ermetico mutismo da cui esce solo di notte, quando sogna e parla ad alta voce. Così almeno afferma la sua compagna di stanza, Albina, che dà voce agli sguardi gelidi e ai gesti di insofferenza dell’amica. La vita nella casa di riposo, infatti, è tutt’altro che serena: gli anziani sono oggetto di continui soprusi e ingiustizie da parte del personale sanitario, in un clima di terrore e omertà da cui non possono difendersi. Per sfuggire alla quotidianità opprimente, Chiara ha da tempo creato un escamotage che la aiuta a superare la tristezza: si addormenta tutte le sere e, grazie all’aiuto delle pastiglie che spesso ruba alle infermiere, rivive intensamente il suo passato. La sua vita è stata difficile: una malattia alla pelle che le ha leso l’autostima, la straziante perdita, dopo una malattia, dell’amata figlia adottiva, Nina; e poi, la fuga del marito con l’amante in Russia, l’ictus e un incidente stradale che, a poco più di cinquant’anni, l’hanno condotta alla sua ultima destinazione, la casa di cura. L’odio che prova nei confronti di Anatoliy e la sua nuova compagna diventa un carburante, che mantiene Chiara in forze, mentre attende di compiere il suo ultimo atto, la sublimazione di una vita di ingiustizie: una vendetta. In un asserragliarsi continuo di eventi passati e presenti, un libro che porta il lettore avanti e indietro nel tempo, fino a farlo sprofondare, con Chiara, nella pazzia, mentre si chiede cosa è reale e cosa non lo è.
Ilaria Chinzari è nata a Roma a due passi da Porta Portese, negli anni in cui ne cantava Baglioni. È laureata ma preferisce ricordare gli attestati ottenuti a un corso di ceramica e a uno di Reiki, nonché un ritratto fattole da un amico nel 1992.
Ama giocare a pallavolo e passeggiare tra le montagne. Scrive di notte, sempre dall’una alle tre, per combattere l’insonnia: ritiene infatti la scrittura l’unico
modo per gestire un sogno, senza imprevisti, dall’inizio alla fine.
Con Leone Editore ha pubblicato Il mio nome è Ventitré (2021), il prequel del suo primo romanzo, A dolor del vero (BookRoad 2020) e Radice di strega (2023).
Materiale fornito dalla Casa Editrice ai fini promozionali.
Nella pagina sono presenti link di affiliazione su cui si ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi.