Il taccuino, l’acchiappasogni e l’eye-liner dorato di Simon Schiele

Il taccuino, l’acchiappasogni e l’eye-liner dorato di Simon Schiele

È Settembre e le attività del blog riprendono. Le letture non sono mancate, e quelle scelte per il blog sono veramente poche e oggi, in ordine cronologico, vi parlo de Il taccuino, l’acchiappasogni e l’eye-liner dorato di Simon Schiele per Pinguino Libri.

È una primavera come tante a Torino.

Il secondo semestre di lezioni a Palazzo Nuovo, le solite feste universitarie, le ore interminabili del servizio civile.

Marsh, Zeta e Lila vagabondano per la città magica combattendo tra senso di inadeguatezza, ricerca identitaria, fuga dal proprio passato e turbolenze post-adolescenziali.

Sono adulti, ma non proprio, con strascichi di sogni e aspettative che non coincidono con quanto la vita offre loro.

Un romanzo sulla Generazione Z, sugli amori che oscillano tra sesso occasionale e aspirazioni romantiche e sulla realizzazione di sé.

recensione del blog.

Il romanzo Il taccuino, l’acchiappasogni e l’eye-liner dorato di Simon Schiele è arrivato tra le letture estive del blog per caso; un titolo a cui ho voluto dare una possibilità in quanto il tema principale racconta di adolescenti che diventano adulti e fanno il loro ingresso, a volte non proprio glorioso nel mondo dei grandi.

I momenti di passaggio da un’età all’altra sono sempre traumatici.

Niente ci prepara ai momenti di smarrimento, e i consigli ricevuti dai genitori sono ormai dimenticati nel subconscio, quindi non si può fare affidamento su di essi.

Insomma si acchiappa la patata bollente e non ci si deve bruciare.

L’autore Simon Schiele lancia letteralmente nell’arena i suoi personaggi, come a volersene liberare: un peso morto di cui vorrebbe fare a meno.

Li odia, dunque?

No, credo che il suo sia il gesto più altruistico e di puro amore che un autore possa compiere.

La vita non si può spiegare né si può prevedere, si deve solamente vivere intensamente.

Marsh, Zeta e Lila appaiono quasi stufi della routine quotidiana a cui si sono adeguati, non la sentono propria, non è soddisfacente, non li fa sentire se stessi né soddisfatti.

Qualche giorno prima per loro era importante partecipare ad una festa diversa ogni sera, avere rapporti sessuali con perfetti sconosciuti o essere in costante conflitto con i genitori.

Oggi invece questi problemi, per quanto importanti nelle loro vite appaiono sbiaditi, e iniziano a farsi spazio altre esigenze: i sogni, la loro realizzazione, la cresciuta personale, il voler diventare qualcuno.

E la percezione del mondo cambia, adeguandosi alle esigenze di ogni personaggio: chi farà pace con il dolore di una perdita, chi cercherà una storia d’amore da adulti e chi farà i primi passi nel mondo del lavoro, vivendone le contraddizioni.

I protagonisti de Il taccuino, l’acchiappasogni e l’eye-liner dorato di Simon Schiele, però sono ancora giovani e inesperti adulti e prendono consapevolezza della vita al loro solito modo: immediato e passionale, senza pensare alle conseguenze delle loro azioni, ma sanno che ci sono e questo è già un passo verso l’età adulta che li aspetta.

Gli scorci di Torino sono immensamente belli e dimostrano solo l’amore per la propria città da parte dell’autore.

La descrive intensamente, collegandola a un ricordo o a un particolare avvenimento della storia… che sia una trasposizione delle proprie esperienze personali?

Il taccuino, l’acchiappasogni e l’eye-liner dorato di Simon Schiele è un romanzo giovane e fresco per raccontare ai neo adulti che la vita è la cosa più bella che abbiamo e di non sprecarla in futilità.
Buona lettura!
Alla prossima review.

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