Una duchessa rinchiusa nel suo castello.
Un messaggio d’aiuto da recapitare.
Un popolo in rivolta… Il messaggero degli Asburgo di Coralie Winka per Literary Romance.
In seguito alla morte di Carlo il Temerario nel 1477, Marie, la figlia diciannovenne, si ritrova ancora nubile a capo del Ducato di Borgogna, che rischia di dover cedere al Regno di Francia.
Non solo si trova di fronte all’avanzata delle truppe di Luigi XI che le contestano il titolo, ma deve anche affrontare gli abitanti di Gand che si ribellano al costo delle incessanti guerre.
Quando gli Stati Generali le ordinano di non lasciare il castello, può contare solo sull’appoggio di Clotilde, la sua sarta, affinché trasmetta un messaggio a Maximilien degli Asburgo, il solo in grado di proteggerla dalle minacce che le sono rivolte.
A tal fine, Clotilde affronta ogni rischio pur di mettersi in contatto con Hans, il messaggero del Sacro Romano Impero di istanza a Gand. Perfino quello di innamorarsene…
Finalmente, Clotilde distinse la sagoma del palazzo. Per paura di essere in ritardo, accelerò il passo. Mentre sbucava sul viottolo che conduceva alla residenza dei Conti di Fiandra, fu brutalmente urtata da un cavaliere al galoppo. Cadde nel fango, e i tessuti che avrebbe dovuto mostrare a Marie de Bourgogne si sparpagliarono tutto intorno a lei, in un vivido arcobaleno di colori che contrastava con lo sporco della strada e il grigiore dell’umida giornata. Si riprese facendo leva su un gomito per alzarsi e represse un’imprecazione. Era infuriata e stava per dirgliene quattro al tizio che aveva rovinato quei tessuti così preziosi, quando si accorse della mano tesa che lui le offrì; tuttavia, la ignorò altezzosamente.
«Sarei felice se accettaste le mie scuse a tanta goffaggine, gentile madamigella» disse la voce maschile. «Quando vi ho visto era già troppo tardi per fermare il cavallo.»
Clotilde sollevò la testa con un certo orgoglio, tanto che il cappuccio del mantello le ricadde all’indietro rivelando un copricapo bianco da cui sfuggivano ciocche di capelli castani. Disdegnò sia la mano offertale sia lo sguardo, preferendo raccogliere gli scampoli di stoffa per riporli nella cesta, evitando di mormorare parolacce.
«Aspettate!» insistette la voce calda del cavaliere tenendola per un braccio…
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