Claus di Andrea R. Ciaravella

Claus di Andrea R. Ciaravella

In collaborazione con Casta Editore e il blog A book playlist oggi la mia recensione del romanzo fantasy Claus di Andrea R. Ciaravella.

Il viaggio di un uomo svela le sorti di un mondo che ha incontrato il proprio destino. 
Anno 28 fine Cristo il dominio dei Signori delle Città è all’apice, alla guida dell’umanità hanno scongiurato il rischio dell’estinzione e fondato il Regno protetto dall’ordine dei Runner. Claus e Free vivono nascosti ai margini della società quando un misterioso incarico li riporta in America. Forze oscure stanno muovendo le proprie pedine su una scacchiera ancora macchiata del sangue versato.

La redenzione è figlia del peccato.

recensione del blog.

ll mondo ha un proprio destino. Come l’uomo, viaggia attraverso il suo cammino, per giungere alla sua meta che può essere una fine oppure semplicemente un nuovo inizio.

È analogamente agli essere umani, può subire un’evoluzione o una completa trasformazione, vittima anche dell’operato umano, che fin troppo spesso è egoista e agisce solo per meri scopi personali.

Il mondo di Claus è stato stravolto.

Dove prima c’era vita, adesso c’è la desolazione.

Dove prima c’era libertà, ora c’è oppressione e tirannia.

Un futuro che nessuno vorrebbe vivere, ma che è inevitabile.

E ci sono i runner come Claus e Fee che vivendo ai margini della società, sfidano le forze oscure, per portare a termine pericolosi incarichi, unire persone lontane, rimediare a errori delle forze in comando, che non vedono o volutamente ignorano cosa accade a chi è lontano dal potere e non ha voce in capitolo.

Come un buon fantasy, Claus nn può non raccontare di una viaggio: il percorso dei suoi protagonisti nello svolgimento della trama, ma quello assai più importante, il percorso interiore che li farà crescere, prendere consapevolezza dei loro poteri, della forza nascosta e di un destino che li attende, pazientemente, ma che non possono evitare.

Andrea R. Ciaravella non lascia soli i suoi personaggi. In un mondo così ostile hanno bisogno di alleati e ahimè di nemici, alcuni ben riconoscibili mentre altri celati da una bella maschera.

E da come li caratterizza, mi ha dato l’impressione che siano persone reali che lui conosce bene, in quanto ne coglie e ne mostra alcuni tratti distintivi cui lui è molto affezionato.

Però l’autore ci lascia anche con tante domande senza risposte. C’è una background immenso da raccontare, e ovviamente non può descriverlo tutto nei minimi dettagli, Andrea sceglie di focalizzarsi su alcuni elementi, essenziali per comprendere la complessità del mondo in cui vivono Claus e Fee.

In diverse occasioni accenna alle Guide e a una maledizione, però quando arriva il momento di approfondire la storia, tramite dei dialoghi tra i personaggi o un momento narrativo, inizia il processo di spiegazione e poi lo interrompe bruscamente per inserire un colpo di scena, una scena d’azione o un altro mistero.

È sicuramente una scelta narrativa azzardata, in quanto in un lettore poco attento o pigro, scatena una reazione poco negativa rischiandolo di allontanarlo dalla storia o di fargli chiudere il libro.

Ma in un lettore più esigente, scatena una reazione opposta, ovvero quella di non perdersi ogni dettaglio per ricomporre i pezzi della storia e iniziare a mettere insieme le più svariate ipotesi, in attesa che la lettura sveli la verità e ci dia ragione…

Lo ammetto, l’ho fatto pure io… ho diverse teorie in testa che aspettano di leggere il resto della storia di Claus.

Claus, per essere l’inizio di una saga, promette bene. La storia a volte si sofferma sulle descrizioni più dettagliate, altre sull’iterazione dei personaggi, dosando bene i vari momenti.
La scelta di un linguaggio semplice, riesce ad arrivare a un pubblico vasto, ma soprattuto l’autore ha la capacità di raccontare la complessità del mondo che ha creato in maniera diretta ed efficace, senza sminuirne la grandiosità.
Una buona lettura per iniziare a conoscere il genere fantasy.

Copia cartacea fornita dalla CE ai fini promozionali.

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