The Crown – Season 3

The Crown – Season 3

Carissimi amici e lettori come state? A cosa vi siete dedicati in questo periodo di lockdown? Il blog ha solo rallentato le attività di lettura per dedicare più spazio alle serie tv, ai film e a qualche videogioco, di cui vorrei parlarvi.
La prima serie TV di cui voglio parlarvi è la terza stagione di The Crown, che abbraccia un piano temporaneo di tredici anni, ovvero dall’autunno del 1964 periodo dell’elezione del Primo Ministro Harold Wilson al giubileo per festeggiare i primi venticinque anni del regno di Elisabetta II nel 1977.

È in giornate come queste che mi chiedo cosa ho ottenuto davvero dalla mia reggenza?
La volontà del popolo è cambiata…
Il Regno Unito non sta attraversando un periodo di pace…

Questa nazione era ancora grande quando sono accesa al trono, sotto la mia supervisione è andata in frantumi… 
…in frantumi solo se noi lo diciamo… questa è la forza della monarchia, nascondiamo le crepe.
I Tempi cambiano, i doveri restano.
Abbiamo fatto dei sacrifici… non è una scelta è un dovere.

Claire Foy passa il testimone al premio Oscar Olivia Colman. Tolti i vestiti della Regina Anna di Gran Bretagna, Olivia indossa quelli di Elisabetta II, in un periodo di profondi cambiamenti sociali, politici ed economici non solo in Inghilterra ma in tutto il mondo.
Elisabetta ha affrontato un periodo difficile, oltre a sostenere come monarca il suo paese, ha dovuto fare i conti con il suo suolo istituzionale sia con il marito che con sé stessa.
E quanto tutto sembra esserci stabilizzato, nuovi eventi e nuovi personaggi reclamano la sua attenzione.

L’equilibrio della sovrana appare stravolto e sembra vuole cedere, ed è interessante assistere alla diatriba costante dentro di sé tra la regina, la moglie, la madre e la donna. Tutte figure che confluiscono in un unico nome, ma di cui solo Elisabetta può essere mostrata al pubblico e anche alla famiglia. 
Non c’è possibilità di ammortizzare i toni, non per mancanza di volontà, ma perché un solo cedimento delle figure di contorno possano indebolire la protagonista principale. E questo non può e non deve accadere.

La Regina è una madre, che difende i propri figli ovvero il suo popolo. Non parteggia per nessuna fazione politica, si assicura che la volontà del popolo sia espressa tramite le azioni dei politici che sono stati eletti.
Interviene solo nel momento in cui questo non avviene.
Come una madre, è chiamata anche a confortarli nei momenti più tragici della loro vita e nei primi venticinque anni del suo regno, Elisabetta è chiamata più volte a rassicurare la sua popolazione.
Paradossalmente non può riservare ai propri figli la stessa comprensione e libertà che concede al suo popolo, in quanto anche loro sono chiamati a compiere dei sacrifici, a mettere da parte la propria identità e assolvere al proprio dovere istituzionale.

Prima la sorella la principessa Margaret, poi i figli Anna e Carlo, ci hanno provato a mettere da parte i doveri e a pensare all’amore e conosciamo tutti che cosa è accaduto, e credo che da telespettatore abbiamo sempre ritenuto la Regina colpevole della loro infelicità. E anche le vicissitudini degli ultimi anni, hanno oscurato la sua regalità.
Invece con questa serie mi sono ricreduta, e seppure sia una serie tv molto romanzata, credo che molto sia veritiero, solamente noi da pubblico non accettiamo di credere che la vita di un re o di una regina possa essere infelice.
Eppure sono persone come noi che hanno ricchezza e privilegi, perché dovrebbero essere tristi e infelici? Non rispondo alla domanda, vi invito a guardare la serie tv per scoprirlo. Vi lascio con un quesito: perché i sovrani di tutto il mondo e i membri delle loro famiglie hanno sempre un’espressione cupa e afflitta, mascherata da un bellissimo sorriso di circostanza?
In questa serie oltre a scontrarsi fazioni politiche, si scontrano l’umanità e il senso del dovere di una grandissima donna, che ancora oggi è il simbolo dell’Inghilterra e che con i suoi 93 anni difende la costituzione e il volere del popolo inglese.

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