Star Wars: The rise of Skywalker

Star Wars: The rise of Skywalker

il 1977 quando Star Wars meglio conosciuto come Guerre Stellari – Episodio IV Una nuova speranza, film colossal scritto e diretto da George Lucas fa la comparsa nel mondo cinematografico internazionale. Al titolo sono seguiti altri due titoli che completano la trilogia originaria, e nel 1999 George Lucas diede vita alla trilogia prequel della serie.

Passando attraverso i libri, le serie animate, altri film collegati, e una nuova trilogia il 18 Dicembre 2019 arriva finalmente l’ultimo film della serie Star Wars The rise of Skywalker, un titolo atteso dai fan come la conclusione di un lungo viaggio, un titolo che allo stesso tempo è l’inizio di una nuova avventura per i giovani adolescenti che si approcciano per la prima volta al mondo dei Jedi, dei Sith e della Forza.

Vent’anni dopo l’arrivo al cinema di Star Wars, io bambina guardavo ammaliata la prima trilogia e fantasticavo di essere una guerriera Jedi e insieme al maestro Yoda e Obi-Wan Kenobi e di combattere e sconfiggere il malvagio Dart Fener. Ovviamente la carenza di spade laser era abbondantemente sostituita dalle mazze di spugne comprate nel periodo di carnevale.
Impossibile dimenticare quante storie la fantasia di una bambina abbia potuto creare, ma ancor più l’emozione provata nel vedere al cinema i tre film della serie prequel. Finalmente tutti i pezzi del puzzle si rimettevano al loro posto, dando conferma o smentita delle tante ipotesi che si erano pensate riguardante la vera storia di Luke e Leila.

Film che hanno conquistato il cuore di una giovane donna e stuzzicato l’interesse della lettrice, che volendo approfondire le sue conoscenze sul mondo di Star Wars ha iniziato a spaziare il suo interesse e a rivolgerlo al mondo dei libri, delle serie tv e di tutto il background correlato e creato insieme al film cinematografico.

E poi con l’arrivo della terza trilogia, mi aspettavo di riprovare le stesse emozioni, amplificate, consapevole di sapere molto di più del mondo di Star Wars e dei suoi personaggi, di assistere ad un’avventura spettacolare sul grande schermo.

Sin da Star Wars Il risveglio della Forza e l’introduzione dei nuovi protagonisti Kylo Ren & Rey, ho sperato di assistere a combattimenti mozzafiato a suon di spada laser, a rivedere una nuova galassia non più dominata dal perfido Imperatore, ma in pace grazie alla Resistenza, e un nuovo ordine Jedi con a capo Luke.
Ed invece la delusione: Luke è scomparso, la Nuova Repubblica è in lotta contro il Primo Ordine, Kylo Ren è sotto la guida oscura del Leader Supremo Snoke, mentre all’orizzonte si affaccia la misteriosa Rey forte nella forza. Dove si è già visto tutto questo? Forse in Episodio IV?

Non meno diversa la sensazione di rivedere Episodio V in Star Wars Gli ultimi Jedi e di veder scorrere un’immagine dopo l’altra sul grande schermo in attesa di assistere a qualcosa di nuovo, che mi spieghi con più coerenza la storia dei personaggi, che faccia scattare quella sensazione di familiarità che i primi sei titoli avevano avuto la capacità di creare con la loro semplicità di linguaggio e originalità.

Da Star Wars The rise of Skywalker mi aspettavo tanto. 

Nonostante i cambi di sceneggiatura e regia, e le tante idee messe in campo nei due film precedenti, la storia sembra avere una sua coerenza di trama, che porta ad un finale davvero sconvolgente ed emozionante, una battaglia senza eguali che nella sua brevità, lascia delusa la fan che c’è in me, che si aspettava di rivedere lo spirito dei Jedi più amati aiutare Rey nella lotta contro i Sith e che invece ha dovuto accontentarsi di sentirne solamente la voce.

Una recitazione eccelsa quella di Adam Driver, che è riuscito a mostrare le sfumature di carattere del personaggio, le paure, le insicurezze, la voglia di dimostrare il suo valore, di essere il degno erede del nonno in fama e valore, di avere la propria rivalsa nei confronti dello zio Luke. Kylo Ren semplicemente buca lo schermo, e diventa un personaggio iconico come lo sono stati altri attori prima di lui, quel personaggio che sarà sempre ricordato e citato, da chi ha avuto il piacere di conoscerlo.
Purtroppo critico la scelta della sceneggiatura di mostrare il suo cambiamento come una manipolazione e una forzatura, voluta e pretesa dallo spirito della madre Leia, addestrata nella Forza, in punto di morte. Questo impedisce la rinascita del personaggio e la sua redenzione, quest’ultima diventa così scontata negli atti finale del film.

Il destino di Rey è legato all’Imperatore, che ancora muove i fili come un abile burattinaio celandosi dietro i suoi fedeli tirapiedi. Che senso ha la sua continua presenza e la giustificazione che ci sia ancora lui il nemico principale da affrontare? Va bene che fa piacere rivedere la sua ennesima sconfitta, ma se lui è sopravvissuto una volta, avrà organizzato altri piani per essere riportato in vita ancora e ancora? Non ci libereremo mai di lui? Ammetto che avrei preferito un altro nemico, più forte, più subdolo, più soddisfacente da eliminare.

Che cosa è stato carente per me, rendendo questa trilogia passabile? Cosa manca? La sceneggiatura? La regia?
Per me, manca il padre dell’idea originale. L’ideatore di un universo ampio e connesso in ogni sua parte, manca George Lucas.
Oggi rivedendo le serie tv Star Wars Rebels & Star WarsThe Clone Wars, scritte e prodotte da Lucasfilms, mi rendo conto come ogni dettaglio abbia un ruolo rilevante nel completamento della storia, ogni personaggio aggiunge quel tassello che nei film è stato omesso, lasciandolo intuire, e che invece confluisce nel quadro generale, rendendolo reale ed epico.
In molti si sono dimenticati che la saga di Star Wars è rivolta a un pubblico giovane, che devono appassionarsi e apprezzarla nella sua semplicità, ma allo stesso tempo crescere con lei per gli insegnamenti e i messaggi che vuole trasmettere.
È un prodotto per ragazzi, ragazzi che da adulti devono rivivere la magia e la spensieratezza e non essere accontentati per quieto vivere.

Ovviamente gli approfondimenti delle cose non dette o dei vari scenari aperti nei film, ci aspettano nei libri, nelle serie tv e nei fumetti che come sempre non mancano a corredo di ogni titolo, e che risponderanno alle tante domande che ci poniamo, magari chissà facendoci anche cambiare idea.
Il mio voto? Non lo darò. Ne dovrei dare due, uno da fan e uno da blogger, e sono diametralmente opposti. 
Avete già letto il mio parere nelle righe precedenti. 
Concludo dicendo che l’ho apprezzato, che avrei voluto vedere l’estro e l’originalità che ho visto in solo sei film della saga, e che cercherò di apprendere di più in merito al mondo di Star Wars.

E voi cosa ne pensate del film e di tutta la Saga degli Skywalker?

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