Le piccole speranze di Annalisa Trabacchi

Le piccole speranze di Annalisa Trabacchi

Le vacanze estive sono terminate e si riprende il lavoro, la scuola e le attività del blog. Iniziamo con una recensione delle letture estive del romanzo Le piccole speranze di Annalisa Trabacchi per BookRoad Editore.

La routine quotidiana è una prigione per Teresa, insegnante quasi cinquantenne, sovrappeso, con due figli adolescenti e un marito con cui percepisce di non essere più in sintonia.
Ma ogni cosa è destinata a cambiare quando nella sua vita fa ritorno Caterina, la sua migliore amica dai tempi del liceo.
Teresa e Caterina sono state inseparabili per tutta l’adolescenza, fino a quando quest’ultima non ha accettato un lavoro a Londra ed è partita per non farsi più viva.
Eppure, dopo vent’anni, eccola ricomparire insieme a Ben, il giovane figlio, convalescente dopo un infortunio sportivo, destabilizzando tutte le certezze di Teresa.
Caterina sembra decisa a riprendere i rapporti da dove li aveva lasciati e Teresa è più che felice di concederle una seconda opportunità…
Ma questo significa fare i conti con il suo passato e il suo presente e decidere che direzione far prendere al futuro, per scoprire come essere di nuovo felice.

recensione del blog.

Le piccole speranze racconta della noia di una vita routine quotidiana che opprime la protagonista, incapace di liberarsi della sua zavorra emotiva, di quello che la fa stare male per paura di fare il grande salto e di scoprire l’ignoto.

Il romanzo non denuncia niente che non conosciamo già e che affligge migliaia di famiglie nel mondo, ma che a volte si ignora per paura di essere criticati e giudicati.

L’autrice Annalisa Trabacchi ci racconta vari aneddoti della vita della protagonista Teresa, senza un filo logico ben preciso, ma andando a pescare nei ricordi solo quelli necessari per svelare un aspetto del suo carattere.

Annalisa usa spesso un’ironia forzata per sdrammatizzare situazioni spiacevoli che vedono protagonista Teresa e il suo essere una donna in carne, di una certa taglia e peso.
Personalmente, comprendo che sia la tecnica più semplice per superare l’imbarazzo nel momento in cui si verificano certi episodi e soprattutto per non mostrare l’imbarazzo davanti a degli estranei; ma in famiglia prendersi in giro volontariamente per far ridere marito e figli, soprattutto quando questi lo fanno regolarmente, diventa un’umiliazione in più e una ferita al cuore e all’autostima che si aggiunge alle numerose già subite.

Il lettore così resta spiazzato non riuscendo a comprendere che reazione debba avere: quasi si spezza l’empatia con Teresa e la sua storia, ed invece che prendere le sue difese ha voglia di scuoterla per farla svegliare dal suo torpore e dal suo vittimismo.

La storia di Teresa è confusa, come lo è lei delle sue percezioni e l’autrice riesce a renderlo molto bene nella narrazione. Però si dilunga troppo nel raccontare i momenti i ricordi con l’amica Caterina, a mettere in evidenze certe situazioni per trasmetterci il suo messaggio e palesare i suoi sentimenti, però non accade lo stesso con Teresa.

A volte sembra ricordare senza guardare i ricordi o sviare lo sguardo, come se non volesse vedere quello che sa.

Così la presa di consapevolezza di se stessa e dei suoi sentimenti appare un po’ forzata e sbrigativa.

Nel complesso Le piccole speranze di Annalisa Trabacchi è una lettura tenera e dolce, che si propone di far vedere la bellezza della vita e dei sentimenti, che le persone hanno un cuore palpitante anche quando cercando di nasconderlo dietro il velo della noia e della routine della quotidianità.

Una lettura consigliata.

E voi l’avete letto? Cosa ne pensate?

Copia cartacea omaggiata dalla Casa Editrice ai fini promozionali.

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