Carissimi amici e lettori, oggi voglio parlarvi del progetto dell’autore Nicola Accordino e del suo canale YouTube Sogni di Latta: Piantiamo una foresta insieme.
Di cosa si tratta? Siete curiosi?
E allora, lascio la parola proprio a Nicola che saprà spiegarvi meglio il suo progetto e le sue riflessioni, con il suo su YouTube.
Se vi va di sostenere il suo canale, lasciate un Like 👍🏻 e Iscrivetevi.
Non avete tempo per guardare il video?
Lascio ancora una volta che sia Nicola a raccontarvi del suo progetto, tramite il suo cominicato.
Cari sognatori e care sognatrici, ben ritrovati.
I tempi che stiamo attraversando sono rientrano tra i più drammatici che l’umanità intera abbia affrontato. Guerre, carestie, stravolgimenti climatici sono ormai all’ordine del giorno e il senso di impotenza che spesso ci pervade è spesso debilitante. Tuttavia, a mio avviso, possiamo e dobbiamo provare a fare qualcosa.
Sono da sempre convinto che le grandi azioni si compongano di tanti piccoli frammenti, piccoli accorgimenti di cui ognuno di noi può e deve farsi carico. Se fai la tua parte, lui la sua, io la mia, un passo dopo l’altro la tendenza si invertirà. Tutto sta nell’iniziare.
Già ai tempi delle scuole medie, quando il 2023 sembrava una data lontanissima nel tempo, e con lei anche solo il significato delle parole “cambiamento climatico”, iniziavano a trasmetterci una certa sensibilità in teme di salvaguardia della natura e degli ecosistemi.
La professoressa di italiano, il motore di questa iniziativa, aveva sottoscritto un abbonamento di classe alle pubblicazioni diffuse dalla divisione italiana del WWF, istituendo un appuntamento mensile in cui leggevamo e commentavamo insieme i contenuti. Guardandomi indietro, mi sono reso conto di quanto già allora avvertissi l’urgenza di non stare a guardare. Penso che in quella fase sia germogliato in me un sentimento che mi ha permesso di sviluppare una buona coscienza ecologica, e di orientare le mie scelte nella direzione più etica possibile.
In cuor mio spero di non essere l’unico ad avere avuto la possibilità di avvicinarsi a concetti quali impronta ecologica, riciclo, preservazione ambientale, ecosistema e riforestazione, sotto la guida di un adulto abbastanza consapevole di quanto questo sarebbe stato importante per le generazioni future perché adesso quel futuro è giunto: i cambiamenti climatici si stanno realizzando sono sotto gli occhi di tutti e, mai come adesso, è necessario esserne consapevoli per agire di conseguenza.
Il 1° gennaio 2023 si sono toccate in Europa vette di temperature massime mai raggiunte nello steso periodo, almeno da quando registriamo le temperature: a Monaco di Baviera, solitamente abituata a temperature al di sotto dello zero, si sono registrati +18°, neanche fosse primavera.
Una ondata di caldo e una differenza di media di +20° che, se può essere piacevole a gennaio, credo possa non esserlo altrettanto nei mesi estivi.
Ora, lungi da me la volontà di accendere polemiche sterili o suscitare inutili sensi di colpa, vorrei utilizzare questo spazio per scoraggiare l’umana tendenza a evitare ciò che ci spaventa, o che non comprendiamo a pieno, e coltivare invece il coraggio di guardare in faccia la realtà e affrontarla in quanto tale.
So bene che non tutto dipende da noi, che buona parte della faccenda è governata da meccanismi quasi inaccessibili al singolo cittadino ma, sempre nell’ottica di iniziare comunque ad agire dalla nostra prospettiva, mi preme ricordarvi, e ricordare a me per primo, che qui si sta pur sempre parlando di casa nostra, di un luogo in cui tutti auspichiamo di vivere e prosperare il più a lungo possibile.
Quindi, come primo piccolo passo, vi propongo una riflessione su uno degli elementi fondamentali per la sopravvivenza nostra e del prezioso pianeta che ci ospita, ovvero, l’aria che respiriamo.
Tutti sappiamo che l’ossigeno è una componente essenziale nella nostra esistenza. In Italia nel 2022, secondo i dati EFFIS, il sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi, sono andati in fumo circa 57mila ettari di territorio, che si aggiungono ai 160mila dell’anno precedente, media perdita media di circa 54mila nel periodo che va dal 2006 al 2021.
Sempre nel 2022, il numero di incendi, 459, è stato invece assai maggiore rispetto al dato medio 2006-2021, in cui si sono registrati 263 incendi annui. Molti di questi episodi, purtroppo, sono di natura dolosa, ma di certo la siccità e le temperature estreme danno il loro indesiderato contributo.
Per non dimenticare gli spaventosi incendi avvenuti in Spagna, Australia, America. Un bollettino di devastazione incalcolabile, che non fanno altro che alimentare il circuito negativo che accelera i cambiamenti climatici: meno alberi, meno assorbimento di CO2 ma non solo, visto che gli alberi bruciati rilasciano nell’ambiente ulteriore CO2. Capite bene che questo è un disastro di portata epocale, che ci coinvolge tutti.
A questo proposito, vorrrei segnalare l’attività di realtà come Treedom, un progetto che consente di adottare via web alberi che verranno piantati in varie aree del pianeta, offrendo all’utente la possibilità di seguirne la crescita a distanza, anno dopo anno.
Cellulare o mouse alla mano, e slunga vita a un mango ad Haiti, un albero di caffè in Nepal o un banano in Camerun: le possibilità sono davvero molte.
È sufficiente collegarsi al sito (RICORDATI DI INDICARLO), scegliere tra le diverse offerte presenti sulla piattaforma e, con un semplice click, selezionare il tipo di albero da piantare e la zona del mondo a cui destinarlo. Oppure, come ho fatto io stesso, potete scegliere un abbonamento e vi verrà assegnato mensilmente un albero, che sarà piantato in una determinata zona o che potrete regalare.
In questo modo, albero dopo albero, ognuno di noi potrà contribuire personalmente e rendere un po’ più verde il nostro pianeta, senza doversi scomodare neanche più di tanto. Dopo l’acquisto, infatti, sarà Treedom a incaricare un contadino locale di piantarlo e di prendersene cura: ogni acquirente, visitando il proprio profilo sul sito, avrà poi la possibilità di seguire la crescita dell’albero nel tempo, grazie alle foto che – periodicamente – vengono pubblicate dalle comunità rurali coinvolte nel progetto. Ogni albero è geolocalizzato ed è addirittura possibile recarsi nelle zone di forestazione per visitarlo e constatarne i progressi con i propri occhi. L’approccio di Treedom è virtuoso da più punti di vista: la piattaforma finanza in maniera diretta piccoli progetti agroforestali e, oltre a dar vita a nuovi ecosistemi, contribuisce a creare empowerment in comunità rurali in difficoltà. È una sorta di Crowdfunding in cui ci guadagniamo un po’ tutti. Per quanto mi riguarda, ho intenzione di devolvere a questo progetto le risorse di questo canale, dando vita a rigogliosa foresta di Sogni di latta alla quale anche voi, se vorrete, potrete contribuire.
Come? Innanzitutto, iscrivendovi al canale, attivando le notifiche, condividendo questo video sui vostri profili social e invitando i vostri amici a fare lo stesso. Inoltre, attraverso il link che vi lascio in descrizione, potrete piantare i vostri alberi nella foresta di Sogni di Latta, e sento già che il risultato sarà capace di meravigliarci tutti!
Più crescerà questa comunità, più potremo far crescere la nostra foresta e più potremo, insieme, contrastare la deforestazione e dare letteralmente nuovo respiro alla nostra Terra, l’unico luogo che potremo mai chiamare Casa.
Prossimamente, condividerò con voi altri spunti interessanti, altri modi in cui avanzare, un passo dopo l’altro, nel tanto ambizioso quanto urgente progetto di salvare questo mondo. Per noi, per i nostri figli, nipoti, amici.
Ho grande fiducia nell’umanità e nella sua capacità di muoversi compatta verso un obiettivo comune. Noi Siamo tanti e possiamo fare molto quindi, avanti tutta, cari sognatori e care sognatrici, e a presto!
Che ne pensate? Sostenete Nicola e il suo canale, e che ne dite di piantare una foresta insieme?
Alla prossima!