Oggi ho pensato di allietarvi con la recensione del giallo tutto all’italiana Oltre il fiume di Federica Gaspari per Nua Edizioni. L’avete letto? Cosa ne pensate? Buona lettura!
Una serie di brutali omicidi sconvolge una cittadina di montagna, costringendo il criminologo del RIS Alan Giuliani a tornare al suo paese d’origine. Un solo dettaglio sembra legare le vittime tra loro: tutti i corpi riportano uno strano simbolo che suggerisce rituali di natura esoterica, eppure c’è qualcosa che non torna. Chi è il killer del fiume? Che cos’hanno a che vedere le vittime con il romanzo di una giovane scrittrice locale? È possibile che gli indizi di cui Alan ha bisogno per risolvere il caso si nascondano tra le pagine di un libro? Ha inizio così un’implacabile caccia all’assassino, che porterà il maresciallo Giuliani a mettere in discussione le proprie certezze e a dubitare perfino di chi gli è più vicino, fino a scoprire inquietanti verità nascoste da anni. Così come la trama scioglierà man mano i nodi del suo ordito, così il protagonista scioglierà quelli della propria esistenza. Giuliani percorrerà un cammino a ritroso nella sua vita, e il suo ritorno avrà come risultato il riportarlo al punto originario: a casa. Una casa reale, fisica, ma anche quella racchiusa nella conoscenza, degli eventi e di se stesso.
recensione del blog.
Di norma, la vita in una cittadina di montagna è monotona, abitudinaria quasi al limite del noioso, dalla quale si vuole solamente scappare. Lo sa bene Alan Giuliani, che è scappato dalla sua città natale per l’incapacità di comprendere quella vita e che si ritrova a doverci tornare, non in vacanza ma per lavoro, per risolvere una serie di omicidi che ne stanno destabilizzando la tranquillità.
Chi è il killer e perché ha preso di mira questa comunità?
Ad Alan Giuliani toccherà scoprirlo, ma avrà un duplice compito, non solo indagare e cercare di scovare l’autore degli assassini, ma anche indagare dentro di sé e far pace con un passato tumultuoso.
Oltre il limite è un tipico giallo all’italiana, dove la trama si sviluppa portando avanti sia la storia del mistero che l’autore ha scelto di raccontarci, sia la storia personale del protagonista che è chiamato a risolvere un caso spinoso.
Le due “storie” si sviluppano e si intrecciano inevitabilmente tra loro, influenzando comportamenti e decisioni, secondo un percorso naturale ben stabilito.
Le descrizioni dei luoghi dimostrano che l’autrice è consapevole che anche i luoghi in un giallo diventano protagonisti e che non possono avere il loro attimo di importanza nella storia, ma soprattutto sono determinanti per spiegare i ragionamenti che farà il protagonista per arrivare alla soluzione del caso.
La parte dedicata alle vicissitudini personali di Alan però prendono in sopravvento e sono messe in rilievo rispetto alle indagini. I problemi e le emozioni di Alan sono più analizzati, rispetto al suo metodo investigativo e alle modalità in cui lui riesce ad arrivare alla risoluzione del caso.
Azzardata anche la soluzione – che non citerò per non fare spoiler – in cui viene rivelato il vero movente del killer senza però capire come Alan ci sia arrivato: è un attimo, un pensiero esposto a voce alta che rivela tutto e che anticipa che la storia di Alan non finisce con questo caso.
Per il resto che dirvi? Una bella storia, intensa, drammatica, in cui non mancano i momenti ironici che fanno apprezzare l’umanità del personaggio ma che svelano anche l’animo giocoso dell’autrice.
Come primo romanzo di genere di Federica che leggo devo ammettere che l’ho apprezzato e sono curiosa di conoscere il futuro del protagonista. Speriamo non ci faccia attendere troppo!
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