Muori per me di Elisabetta Cametti

Muori per me di Elisabetta Cametti

Dal 26 Gennaio 2021, Elisabetta Cametti – opinionista TV sui casi di attualità e cronaca su Rai1 e canali Mediaset – sarà in tutte le librerie con il nuovo romanzo Muori per meil suo attesissimo thriller per Piemme Edizioni.
Elisabetta ci toglie il respiro con questo thriller imprevedibile fino all’ultima pagina e, all’interno di un meccanismo perfetto, ci fa riflettere: quante donne dovranno ancora morire schiacciate dal peso di promesse disattese?

Notte fonda, una ragazzina chiama la polizia: sua madre è scomparsa. Si tratta dell’assistente personale di Ginevra Puccini, una delle fashion blogger più famose al mondo. 

Il corpo di Julia viene trovato nelle acque del lago di Como, insieme a quello di altre quattro donne. 

I cadaveri presentano ulcere evidenti su pelle e mucose, una reazione allergica rara, causata da una sostanza letale sconosciuta, come accerta l’autopsia. Gli indizi che puntano tutti a un unico colpevole diventano una prova con la scoperta dell’arma del delitto. 

Quando il caso sembra chiuso, però, sulle pagine social di Ginevra Puccini compaiono dei video sconvolgenti: lei conosce il nome delle vittime non ancora identificate, la loro storia e il gioco perverso che le ha uccise. 
Ma Ginevra non si trova.
Potrebbe essere il carnefice o la prossima vittima. 
La cerca la polizia. 
La cerca la sua famiglia. 
La cerca chi vuole metterla a tacere. 

Quelle immagini denunciano un sistema di corruzione e comando, rivelando la linea di sangue che conduce tra i rami di una famiglia potente e dentro una delle più importanti maison della moda internazionale. 
Dove forze dell’ordine e giustizia non sono mai riuscite ad aprirsi un varco, sono quei post a fare vacillare l’impero. 

Perché c’è una voce che i soldi e il potere non possono ridurre al silenzio, quella che rimbalza sui social network e diventa virale.
Una voce che neanche la morte può fermare.

recensione del blog.

Si dice che un buon thriller per funzionare debba avare le famose tre “S”: Sangue, Soldi & Sesso.
Muori per me di Elisabetta Cametti le ha tutte e in gran dose, ma ha molto di più.
Conoscendo già l’autrice, sapevo che non avrei trovato tra le sue pagine solo un thriller mozzafiato, ma anche denunce sociali e il coraggio di dare la voce a chi non ce l’ha più.
Ginevra è bella, è carismatica, è solare e piace al pubblico. È riuscita a creare una personale community sui social e a essere un esempio da seguire, a dettare legge con un hashtag, a trasformare ogni sua azione in una battaglia contro un male sociale predominante del secolo.

Un animo puro e gentile quello di Ginevra, corrotto dal successo, dal denaro e dal sesso. Un animo che ha perso la sua purezza per scendere a compromessi, per far parte di un modo dorato in cui tutti aspirano vivere, dove ogni desiderio è realizzabile, ogni cosa acquistabile, dove non esistono gli stenti e l’infelicità. Un mondo dove ipocrisia e potere la fanno da padroni.

Puntata trecentoventinove: vinci quando ti liberi di maschere, menzogne e illusioni. 

Il futuro è di chi ha il coraggio di indossare solo la verità.

Caduta in un mondo di perversione e apparenza, dove non esiste né il rispetto per se stessi né per la vita umana, Ginevra è costretta a cedere, a scendere al compromesso più infimo che possa essere richiesto ad una donna, perdere il suo animo puro e la sua dignità per non soccombere o per sopravvivere.
Ma Ginevra è cresciuta in montagna. Sa quanto sia difficile la vita, essere sottomessi ai ritmi ciclici dell’alternarsi delle stagioni, a non dare mai niente per scontato, a lottare per la sopravvivenza in un territorio avverso ma in grado di restituire solo ai più coraggiosi benessere e abbondanza.
E allo stesso modo, decide di lottare contro il nuovo mondo che deve chiamare casa e contro il marito e i cognati che è costretta a chiamare famiglia.

E come si può combattere il diavolo in terra? Come si possono combattere ipocrisia, menzogne, apparenze e falsità? 
Giocando al suo stesso gioco: attirandolo con l’illusione di aver vinto, di aver sottomesso ogni istinto di ribellione, di aver cancellato ogni volontà e di avere la propria vittima in pugno. 
Solo così è possibile conoscere i segreti più intimi del proprio nemico per usarli coraggiosamente per sconfiggerlo, ma soprattutto per proteggere altre vittime, ignare di essere i prossimi bersagli delle sue frecce nere.

Così avevo proposto il claim ” mirar yourself”, nel senso più ampio: specchiati e tira fuori le sfumature che hai dentro.

Muori per me è un thriller che si pone il compito principale di fare denuncia sociale, di affrontare eventi di cronaca nera che nell’ultimo anno sono stati spesso protagonisti dei telegiornali nazionali; lasciando incredulo il pubblico, creando scalpore e ahimè spesso dimenticati in fretta, accantonati perché rattenuti inappropriati o capaci di scovare scheletri nascosti, cui il pubblico non è pronto o non è in grado di gestire.

Eppure ogni singolo elemento, che può sembrare inventato, nel libro di Elisabetta è invece fin troppo reale.
Quanti giovani spopolano sui social, postando qualunque tipo di foto, scattata in qualsiasi situazione pur di avere un like o un follow?
Quanti hater si scagliano contro una persona solo per il gusto di accanirsi contro di lei? Solo per apparire più forti e inattaccabili?
Quante giovani donne vendono la propria dignità e il proprio corpo, illuse dal “papponne” di turno che quella è la strada più breve per ottenere successo e soldi?
Quante donne sono abusate fisicamente o mentalmente dal proprio datore di lavoro, dai familiari o da compagni che le sfruttano per i propri tornaconti, e per proteggere magari i figli subiscono e muoiono vittime di una violenza giustificata poi dal qualche assurdo disagio mentale?
Quante disabili vengono usati per arricchirsi e poi rinchiusi in squallide case di riposo, lasciati a morire?
Devo continuare? 
Non finirei mai di elencare tute le atrocità che uomini e donne commettono ogni giorno, giustificandole come male necessario per avere, poi, un bene più grande.

lisabetta Cametti in Muori per me ci sprona a guardarci allo specchio, a non seguire falsi ideali come un like o un follow sui social, a non accontentarci delle apparenze, a capire che soldi e fama vano e vengono e possono svanire più velocemente della neve al sole, a non farci sottomettere da chi pretende la nostra obbedienza al proprio volere, a lasciare uscire la nostra voce, a ribellarci, ad avere coraggio di guardarci allo specchio e capire chi siamo e chi vogliamo essere. 
L’amore non cambia le persone, non fa diventare un uomo violento un docile e bravo compagno o padre di famiglia, la sua vera natura prima o poi emergerà, e nessuna donna deve accettare con devozione uno schiaffo al posto di una carezza, un osso rotto al posto di un regalo o la morte. 

Le donne devono avere coraggio. 
Siamo nel 2021 e abbiamo lottato per secoli per avere il diritto di votare, di abortire, di divorziare, di avere gli stessi diritti lavorativi e non degli uomini e non dobbiamo sottostare al loro potere. 
Non dannifichiamo tutto quello che abbiamo perso nel corso della storia, per essere delle leonesse oggi.
Allo stesso tempo, l’autrice ci sprona a combattere per chi non riesce a ribellarsi a tale malvagità, a proteggere le donne che hanno paura, a essere amiche e complici e mai nemiche, a proteggere i bambini e gli essere innocenti verso cui è rivolta la crudeltà gratuita.

Muori per me, anche se racconta storie di donne forti e determinate, coraggiose e speranzose, è un romanzo per tutti. 
Una storia che vuole spingere il lettore a non chiudere l’occhio, a non lasciare passare inosservata l’ipocrisia e a svelare sempre la verità.
Gli uomini e le donne nascono allo stesso modo: liberi, innocenti, puri. 
Crescendo impareranno cosa sia giusto e sbagliato e da quale parte stare. 
Il male e il bene esistono: siamo noi a scegliere quale natura far crescere nel nostro animo.

Copia ARC fornita dalla CE ai fini promozionali.

/ 5
Grazie per aver votato!