La vita nascosta romanzo d’esordio di Raffaele Donnarumma. Che cosa ci fa paura degli altri? Il sesso è un modo di conoscerli o di sprofondare nelle nostre ossessioni? In un viaggio tra siti d’incontro e delusioni quotidiane, slanci melodrammatici e risentimenti, minacciato dal silenzio impenetrabile della depressione, il protagonista di questo romanzo esplora la nostra condizione di inappartenenza a noi stessi.
Arrivato alla soglia della mezza età, R., protagonista e narratore di questa storia, deve fare i conti con il fallimento di una lunga relazione. Lasciato dal suo compagno per un gioco imprevisto di tradimenti, smarrito, confuso, cerca di riappropriarsi di una vita che lo spaventa. Come tanti, si fa prendere dall’ossessione prima per la cura del corpo, poi per i siti d’incontri; e quanto più sembra inseguire gli altri, tanto più mette uno schermo fra sé e loro. Ma un giorno, proprio in rete, conosce L., un ragazzo ombroso, scostante, e se ne innamora. Solo dopo qualche tempo scopre cosa renda L. distante e inaccessibile e mentre il suo amore assume le tinte melodrammatiche dell'”io ti salverò”, si fanno strada in lui risentimenti e gelosie. Incapace di reggere il confronto generazionale, recalcitrante ai doveri che gli imporrebbe la sua età, R. sente che la vita gli sfugge e gli si nasconde, e cerca una paradossale via di scampo. “La vita nascosta” è la storia della nostra ansia di vivere, fra scene da dramma sentimentale e da commedia involontaria, in una scrittura piena di accensioni, di commozioni e di ironie.
«Libera dalle scorie, purificata nella sua sostanza, tra me e lui restava la forma dell’amore, immateriale nonostante il contatto con la sua pelle umida, il suo odore nelle narici, i suoi baci in bocca che non sapevano di nulla. Non mi sarei staccato da lui, che cedeva, e quella che compivo era l’esperienza dell’irraggiungimento, inseguivo qualcosa che non avrei avuto, mi appagavo della frustrazione.»
Raffaele Donnarumma.
È nato a Torino nel 1969. Vive a Pisa, dove ha studiato e dove insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università. Ha scritto soprattutto sulla narrativa del Novecento e di oggi.
Come critico e storico letterario, si è occupato, oltre che di alcuni grandi autori (Pirandello, Gadda, Calvino, Pasolini), delle questioni che più definiscono il presente della nostra cultura: i rapporti tra fiction e non fiction, le relazioni fra scrittura e media
o fra scrittura e storia, l’antropologia del personaggio, i passaggi fra modernismo, postmoderno e ipermodernità.
I suoi libri più importanti sono Gadda modernista (ETS 2006), Da lontano. Calvino, la semiologia, lo strutturalismo (Palumbo 2008), Ipermodernità. Dove va la narrativa contemporanea (il Mulino 2014).
La vita nascosta è il suo primo romanzo.
Materiale fornito dalla Casa Editrice ai fini promozionali.
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