Inverno di morte di Meghan Holloway

Inverno di morte di Meghan Holloway

Carissimi amici e lettori, oggi si conclude il Review Tour dedicato al thriller Inverno di morte di Meghan Holloway. Ho già avuto il piacere di conoscere e apprezzare l’autrice con il primo libro pubblicato da Leone Editore, Vi salverò, e ho letto con piacere questo suo secondo titolo arrivato in Italia. Mi sarà piaciuto? Scopritelo nella mia recensione.

Dopo la morte dei nonni che l’hanno cresciuta, Evelyn arriva a Raven’s Gap, con tutta la sua vita contenuta in una valigia e uno zaino. 
Per anni, ad Atlanta, è stata vittima di stalking, esperienza che l’ha segnata profondamente, e adesso vuole solo ricominciare una vita serena, in una piccola città dove la gente non sembra avere altro problema che affrontare il gelido inverno nevoso del Montana. 
Eppure, poco dopo l’arrivo di Evelyn, le donne della città cominciano a sparire senza lasciar traccia. 
Evelyn è certa che c’entri Jeff, un uomo che sembra ossessionato da lei; ma, proprio come le è successo ad Atlanta, nessuno le crede. 
Adesso Evelyn si trova nel mirino di un serial killer a caccia della preda perfetta. 
Ma questa volta non ha intenzione di diventare una vittima.

recensione del blog.

Una fanciulla.
Un lupo.
Un cacciatore.
Non è la fiaba di Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm, bensì il thriller Inverno di morte di Meghan Holloway.

Evelyn. Jeff. Hector.
Tre vite allo sbaraglio. Tre storie che si intrecciano inevitabilmente. Tre vittime del sistema.

Evelyn è già stata vittima di uno stalker, ma pur avendo chiesto aiuto alle autorità competenti, non è stata creduta e abbandonata a sé stessa e questo la costringe a prendere decisioni drastiche, a cambiare totalmente la propria vita, e a vivere costantemente nella paura e nel sospetto di essere seguita ancora.

Hector è doppiamente beffato dal sistema. È un agente accusato della scomparsa e della morte della moglie e della figlia. Accuse che lo vedano al centro del bullismo della comunità, e incompreso per il suo dolore, ma soprattutto alla crostante ricerca del vero colpevole.

Jeff, un uomo con dei disturbi mentali gravi, vittima per paradosso anche lui del sistema, un sistema a cui lui non si è mai rivolto e che non si è preoccupato di pensare al benessere dei propri cittadini.

L’autrice cambia genere e sceglie un particolare tipo di narrazione, facendo anche delle scelte azzardate che spiazzano il lettore sin dalle prime pagine.

Scritto in prima persona, si alternano capitolo dopo capitolo i punti di vista dei tre personaggi protagonisti.
Ad ogni capitolo, l’autrice si focalizza sia a portare avanti la narrazione secondo il punto di vista del personaggio di turno, ma approfondisce la storia facendo raccontare ora ad Evelynnn, ora a Hector o Jeff ricordi del passato, che aggiungono suspence alla storia, dettagli alla caratterizzazione del personaggio e sviluppano la trama.

Era perfetta. La luce del lampione si rifletteva sulle lenti dei suoi occhiali e brillava sulla cascata lunga e liscia dei suoi capelli.

Mi aveva ricordato casa fin dal primo momento in cui l’avevo vista girarsi al mio arrivo, con i capelli mossi dal vento.

Aveva fatto scattare qualcosa dentro di me, e vederla avanzare decisa lungo la strada deserta… Era stato strano e allo stesso tempo familiare.

Anche quella bizzarra fame che aveva iniziato a rodermi dentro era familiare. Era stato uno dolore sordo per così tanto tempo che avevo dimenticato la sua famelica intensità.

Quell’artiglio acuminato mi tolse il respiro. Erano anni che non mi colpiva con tale forza.

’elemento spiazzante per il lettore è di sapere sin dall’inizio chi è l’assassino. 
L’autrice non vuole cercarlo, non vuole studiarne il profilo per incastrarlo, non vuole depistare i lettore con falsi indizi per aumentare la suspence e sbalordire con il colpo di scena finale.

Non ha bisogno di questo, perché con la sua storia non vuole cercare un killer bensì stanarlo e cacciarlo.
E quindi ci rivela immediatamente la sua identità e ci fa conoscere i suoi più intimi pensieri, ma soprattutto il Mostro che si porta dentro.
Non per giustificare le sue azioni, né comprenderlo ed essere clementi con lui. 
Jeff è consapevole della sua debolezza, del suo male, della sua sete pericolosa. 
Jeff è intelligente e fa la sua scelta, senza ripensamenti e quindi perché averne pietà?

E così inizia una corsa contro il tempo: c’è chi scappa, chi semina trappole e chi insegue, senza distinzione dei ruoli.

Tutta la storia è una caccia continua: la preda scappa ma a sua volta diventa cacciatore per intrappolare un killer spietato; il lupo infastidisce, trama, svia e mette paura, ma ulula di nascosto alla luna, per non farsi scoprire.
E il cacciatore?
Imbraccia il fucile e le segue a distanza, come ha fatto da anni, senza fretta con calcolata e fredda determinazione, perché sa che un errore sarebbe fatale: perderebbe la fanciulla e non potrebbe catturare il lupo.

Ogni azione e pensiero dei personaggi si incastra perfettamente nella narrazione, nessuno dei tre prevale, ma viene concesso lo stesso spazio, perché tutti e tre sono importanti, ha lo stesso peso e la loro presenza deve essere equilibrata, ben dosata, per tenere il lettore sempre all’erta, attento a ogni dettaglio, immerso nella storia, come se ne fosse lui il protagonista.

L’autrice però con gran perizia accentua particolarmente la figura delle donne. Sono in tante a far parte di questa storia: le vittime del killer, Evelyn, Faye e le donne native americane che hanno un ruolo di denuncia nella storia e vogliono invece essere ascoltate e raccontare la loro storia, ormai dimenticata, e chiedono giustizia per i crimini commessi contro di loro.

Inverno di morte è una storia forte e drammatica, analizzata da più punti di vista, che la rendono ancora più cruda e repellente. Potrebbe umiliare maggiormente le vittime di stalking e violenza, ed invece ne esalta il coraggio di non cedere e di non voler sottostare alla morbosità e follia del proprio predatore, e lancia il messaggio profondo di non arrendersi mai e di non aver paura di denunciare e reagire.
Una storia toccante ma anche di profonda speranza, quella che il male può essere sconfitto.

Copia cartacea fornita dalla CE ai fini promozionali.

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