Gentili ma non troppo di Federico Floris

Gentili ma non troppo di Federico Floris

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Harry Gordon Selfridge nel 1909, fondatore di una catena di negozi a Londra, coniò il modo di dire Il cliente ha sempre ragione… Sono passati 113 da allora, il commercio è cambiato e non tutti riescono a comprendere l’humor inglese, quindi la domanda che vi pongo è la seguente: è ancora valida questa regola?
In Gentili ma non troppo di Federico Floris scopriamo una nuova realtà che può farci dubitare di questa regola e smaschera tutte le folli perversioni delle persone quando entrano in un negozio e diventano il male superiore: IL CLIENTE!

Il tuo capo è troppo esigente? I tuoi colleghi sono più esauriti di te? Devi stare a tu per tu ogni giorno con clienti che non sanno quello che vogliono, o vogliono cose che non esistono? Tranquillo: non sei solo. L’esperienza tragicomica del commesso sconsolato, protagonista e voce narrante di questo manuale, è l’esperienza quotidiana di ognuno di noi, quando alla mattina assaltiamo la metropolitana, quando corriamo contro il tempo per arrivare al lavoro in orario, quando dobbiamo scegliere come andare in vacanza. “Gentili ma non troppo” è un’esilarante panoramica dei tipi umani e delle situazioni assurde con cui dobbiamo confrontarci in continuazione, alla fine della quale impariamo che, per sopravvivere al resto del mondo senza impazzire, c’è un’unica soluzione: ridere.

recensione del blog.

Il Cliente è speciale, va trattato con rispetto, deve essere accontentato nelle sue mille e insensate richieste, ha sempre ragione, perché ha i soldi e spendendoli nel negozio in cui noi siamo gli ipotetici Addetti alle vendite ci paga lo stipendio…… questo è assolutamente vero in un mondo utopico.

E sì, lo affermo con certezza perché sono un’addetta alle vendite e una cliente.

In questo esilarante diario/manuale di sopravvivenza Federico ci racconta con molta ironia e accuratezza la dura vita di un commesso che lavora magari sottopagato dieci ore al giorno, compresi weekend e festivi e senza straordinari pagati, alla mercé dei clienti e delle loro strambe esigenze, per campare mese dopo mese e riuscire a pagare bollette, prestiti e riuscire a fare la spesa.

Per quanto si possa essere armati di entusiasmo e buone intenzioni, non è sempre facile sorridere e accontentare il cliente di turno, soprattutto quando costui si dimostra maleducato, offensivo e superbo.

Aneddoti esilaranti che potrebbero sembrarvi strani, inventati o arricchiti di tanti elementi che possano sembrare falsi, ma fidatevi è tutto vero, anzi parlo per esperienza personale, Federico è stato clemente i alcune occasioni. 

Io al suo posto avrei fatto uscire dal camerino ogni scheletro che vi è stato rinchiuso!

Gli addetti alle vendite devono fare i conti anche con datori di lavoro, per cui sono solo un numero o un nome in un elenco anonimo, e con colleghi spesso opportunisti che se da un lato ti sorridono complici del triste destino che stanno condividendo, dall’altra sono pronti a pugnalarti alle spalle pur di ottenere un avanzamento di carriera e salire quel gradino che li renderà il CAPO, fino a quando non scadrà il contratto a tempo determinato che hanno firmato.

Se in Raccontami di te, con accuratezza e delicatezza, l’autore era riuscito a raccontare il lungo e tormentato percorso di analisi interiore, di comprensione e la capacità di ammettere di aver bisogno di una aiuto professionale che sappia aiutarci senza giudicarci; in Gentili ma non troppo, Federico riesce a mostrare un quadro dettagliato, veritiero e a tratti pauroso di una figura – il cliente – mostrandone i lati più oscuri e spesso ridicoli, che è onnipresente in ogni ambiente lavorativo che si occupi di vendita.

Beh, potrei replicare all’autore che c’è molto da dire anche sulla figura dell’Addetto alle vendite… e lo farà se scriverà un libro in merito. 

Intanto divertitevi nella lettura di Gentili ma non troppo e soprattutto scoprite a quale categoria di Cliente appartenete. 

Io, per fortuna, non sono citata… per un solo motivo: Federico non ha ancora avuto a che fare con me in questa veste… ma che non esulti troppo: SONO TERRIBILE e avrebbe dedicato un libro solo a me.

Copia cartacea fornita dalla CE ai fini promozionali.

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